Via Donato Bramante, 4

Italia, Trieste


Luogo esistente
Scheda completata

Era il 15 settembre 1912, quando la famiglia Joyce si trasferì, dopo lo sfratto per morosità, da via della Barriera Vecchia al numero civico 4 di via Bramante. Occupavano l’appartamento, sito al secondo piano, di un edificio ai piedi della collina di San Giusto che ospita gli omonimi castello e cattedrale. Il palazzo, costruito dall’imprenditore edile Giovanni Widmer (padre di Gianni Widmer, pioniere dell’aviazione e primo ad attraversare l’Adriatico), ospitava quindici appartamenti distribuiti su cinque piani ed era abbellito da teste maschili e femminili in rilievo a ornamento delle chiavi di volta all’altezza degli ingressi, posti al pianterreno, che ospitavano i negozi e i magazzini dell’oste Francesco Reganzin. Alle spalle dell’edificio, raggiungibile tramite una breve salita ove oggi c’è un Scala dedicata proprio a James Joyce, era stato costruito qualche anni prima un castello d’ispirazione medievale, destinato a diventare prima un Osservatorio meterologico e geodinamico e, in seguito, l’ Osservatorio Astronomico triestino, tuttora in funzione. Quando James vi arrivò, la zona stava conoscendo un notevole sviluppo urbano: fino a pochi anni prima, essa era un’area boschiva alla quale si accedeva da via Madonnina, che partiva dalla zona di Barriera, dove Joyce aveva abitato sopra la Farmacia Picciola. Quando gli alberi furono abbattuti per costruire via Bramante, le case vennero erette su antiche rovine romane.

L’appartamento, che faceva angolo fra la via principale e la summenzionata scala, era stato trovato da Stanislaus, sollecitato dal fratello James, temporaneamente in Irlanda, occasione colta dal farmacista Picciòla per sfrattare la famiglia Joyce dall’immobile di via Barriera Vecchia. Esso era ancora sfitto poiché di recente costruzione (il palazzo era stato costruito l’anno prima sopra i resti di due pozzi, granai con macine a mano, forni per la cottura, cantine e banchi di vendita risalenti ai primi due secoli dell’Impero romano) e sarebbe diventato a breve di proprietà della vedova Francesca Lorenzetto. James si limitò a ringraziare il fratello in un post scriptum: Caro Stannie, grazie per il disturbo per il nuovo appartamento. Spero vivamente sia tutto a posto. James, Nora, Giorgio e Lucia, rientrati dall’Irlanda, raggiunsero quindi Eileen, la quale si era trasferita a Trieste nel 1911 e si era stabilita per prima in via Bramante; i cinque abitarono insieme nell’abitazione di circa cento metri quadri finché Eileen non si sposò nella vicina Cattedrale di San Giusto e non partì per Praga con il marito, nel 1915. Pare che i Joyce avessero anche una cameriera, che non pagavano mai. James Joyce partì con la sua famiglia da via Bramante per lasciare definitivamente Trieste alla volta di Zurigo il 28 giugno del 1915.

Il periodo passato in questa residenza triestina fu particolarmente fruttuoso per Joyce: lo scrittore irlandese, che nel frattempo continuava a dare lezioni private, venne chiamato a effettuare un ciclo di conferenze serali in Inglese sull’Amleto di Shakespeare e ottenne un posto alla Scuola Superiore di Commercio Revoltella; portò a termine la tormentata stesura del Ritratto dell'Artista da Giovane il cui manoscritto era stato salvato nel 1911 Eileen, che lo aveva recuperato dalle fiamme della stufa in cui James l’aveva lanciato, completò il drammatico Esuli e il vivace Giacomo Joyce. Finalmente, dopo diversi tentativi falliti, vide anche pubblicato Gente di Dublino. Soprattutto, però, fu proprio in questa casa che James Joyce iniziò a scrivere il suo capolavoro Ulisse, probabilmente i primi tre capitoli, come ricorda una targa, posta proprio sull’edificio che lo ospitava all’epoca: Ho scritto qualcosa. Il primo episodio del mio nuovo romanzo “Ulisse” è scritto. (James Joyce, 16 giugno 1915).

Categorie

  • Luoghi dove ha vissuto - Abitazioni
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  • La famiglia Joyce - Eileen Joyce (Sorella)
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Riferimenti

  • Ritratto di un artista da giovane - Capitolo 5

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