Via Vincenzo Scussa, 8

Italia, Trieste


Luogo esistente
Scheda completata

Era la prima metà del marzo 1909 quando la famiglia Joyce, Stanislaus incluso, si trasferì da via Santa Caterina al primo piano di via Scussa 8 a Trieste.
L’appartamento, in un edificio di quattro piani che al pianoterra ospitava un’osteria, era di proprietà del triestino Giovanni Scholz, il quale abitava nello stesso stabile al terzo piano e dovette brigare non poco per ottenere il pagamento dell’affitto, pari a circa 57 corone mensili, da parte di James.

Nei primi mesi di soggiorno, James s’interessò al connazionale Oscar Wilde: pubblicò sul quotidiano locale Il Piccolo della Sera l’articolo Oscar Wilde: il poeta di Salomé in concomitanza del debutto sul palco triestino della “Salomé” di Strauss con Gemma Bellincioni e propose di tradurre il “Ritratto di Dorian Gray” ai Fratelli Treves, che però declinarono l’offerta. Robert Ross gli accordò invece il permesso di tradurre “L'anima dell'uomo sotto il socialismo”, ma il progetto ben presto si arenò non solo per una serie di vicissitudini personali, ma anche perché James iniziò ad affermare il suo status di autore, lasciando perdere l’attività di traduttore.

Durante la permanenza in Via Scussa James tornò due volte a Dublino, e successivamente una terza quando però oramai si erano stabiliti in Via della Barriera Vecchia

La prima volta James partì per l’Irlanda con il figlio Giorgio il 26 luglio 1909 lasciando a Trieste la compagna Nora e la figlia Lucia, che proprio quel giorno compiva due anni. A Dublino , dove arrivò il 29, si sistemò nella casa del padre a Fontenoy Street.
James, e la sorella Eva, e Giorgio lasciarono Dublino il 9 settembre arrivando a Trieste il 13.
Eva durante la sua permanenza a si meravigliò del fatto che a Trieste ci fossero 21 cinematografi quando a Dublino non ce ne era neanche uno. Questo ispirò James che propose a dei proprietari di cinema, Vidacovich, Machnich, Caris e Rebez, di aprirne a Dublino, Belfast e Cork. Alla fine verrà aperto solo il CInema Volta a Dublino
Per questo progetto James lasciò nuovamente Trieste il 18 ottobre arrivando a Dublino il 21 e sistemandosi sempre nella casa del padre.

Durante la sua permanenza a Dublino il padrone di casa Giovanni Scholz, dato che James aveva trascurato di pagare l’affitto di ottobre e novembre per un ammontare di circa 113 corone, emise un avviso per sfrattare la famiglia a fine anno. Quando lo scrittore venne a saperlo tramite Stanislaus, fu molto infastidito perché pensava che il fratello, il quale aveva “ereditato” da James ben otto alunni, avrebbe utilizzato quei proventi per saldare il debito. Riuscì a spedire 20 corone e una ricevuta per le spese sostenute in loco per il cinema in modo che Nicolò Vidacovich, sponsor triestino del Volta, rimborsò 32 corone. Grazie a un piccolo contributo di 5 corone da parte di Stanislaus, l’affitto di un mese venne saldato e, al contrario delle paure di James che pregò il fratello di fare tutto il necessario, compresa la vendita della mobilia, pur di non far finire Nora e i bimbi in strada, Scholz si accontentò per il momento del pagamento parziale.
Tornò a Trieste, con la sorella Eileen, il 6 gennaio 2010.
La stessa descrisse così la vita in via Scussa: È stata una nuova vita che è iniziata ... quelli sono stati gli anni più felici della mia vita ... ho fatto la maggior parte delle pulizie ... erano una coppia incredibilmente felice .... Jim era così devoto a lei .. . Avevano le loro discussioni, ovviamente ... lei lo punzecchiava sempre affinché desse più lezioni e perdesse meno tempo con la stupida scrittura.

A fine mese, Stanislaus lasciò l’affollato appartamento di via Scussa.
Nei mesi successivi, James dovette curare l’ennesima irite e osservare un periodo di convalescenza piuttosto lungo. Portò avanti comunque le correzioni a Gente di Dublino, dato che aveva firmato il contratto per la pubblicazione con Maunsel & Co.

Il 24 agosto 1910 la famiglia lasciò l’appartamento di via Scussa e si trasferì in via della Barriera Vecchia .

L’edificio di via Scussa, progettato nel 1875, è ancora esistente e vi è tuttora un’osteria al pianoterra.

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Riferimenti


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