Scheda vuota
Fra il 12 e il 13 gennaio del 1905, Nora e James cambiano casa, trasferendosi dalla gelida stanzetta di via Giulia all’abitazione, sita a 2 km di distanza in via Medolino n.7, di Alessandro Francini Bruni. Egli, sposato con Clotilde Bruni, dalla quale ha preso il secondo cognome, e padre del duenne Daniele, ha generosamente offerto loro l’uso del secondo piano della propria dimora, conoscendo la precaria situazione nell’alloggio precedente. Nora, in attesa del primo figlio, può finalmente riscaldarsi al tepore della stufa e James ha una scrivania per dedicarsi ai propri studi e alla propria scrittura.
Il 2 febbraio la coppia si reca alle Isole Brioni per festeggiare il 23esimo compleanno di James, il quale a Pola inizia a sfoggiare per la prima volta i baffi.
Insieme ad Alessandro Francini Bruni, direttore della sede polesana della Berlitz School, James Joyce lavora, senza portarla a termine, alla traduzione di Mildred Lawson, una delle novelle della raccolta Celibates di George Moore; i due, inoltre, approfittano della convivenza per perfezionare l’uno la lingua dell’altro; James, che nelle sue opere e lettere userà talvolta un linguaggio esplicito e volgare, spesso per puro divertimento, in realtà è piuttosto pudico quando l’amico toscano si lascia andare a espressioni colorite.
James rivede anche il racconto Christmas Eve e lo reintitola Hallow Eve , sperando in una pubblicazione sull’ Irish Homestead, che però lo rifiuta. Essa diventerà in futuro il racconto Polvere di Gente di Dublino . Cerca anche di farsi pubblicare Musica da camera, ma l’editore Grant Richards ha dovuto dichiarare bancarotta. Nel frattempo, rivede e scrive i capitoli di Stephen Hero che diventerà Ritratto di un Artista da Giovane.
La convivenza con la famiglia Francini Bruni è molto piacevole: i due mariti sono amici e collaborano, le due donne sono entrate subito in simpatia nonostante alcuni problemi linguistici, e molto spesso in casa James, con la sua voce tenorile, accompagna Clotilde, promettente soprano la carriera della quale non si avviò per volere del marito. Quando Bertelli avvisa James che la cattedra d’Inglese nella sede di Trieste lo sta aspettando*, però, lo scrittore irlandese e la compagna non se lo fanno ripetere due volte e si preparano a lasciare Pola, definita da Nora “un posto stranamente vecchio” e da James “una Siberia marittima”, riferendosi non solo al clima particolarmente rigido trovato, ma anche all’atmosfera fortemente militare della città, porto della flotta austriaca.
Così Nora Barnacle e mister James Joyce, Bachelor of Arts, com’era stato definito nell’annuncio redatto da Artifoni sul Giornaletto di Pola nell’altisonante inserzione che avvisava dell’arrivo in città dell’illustre docente, il 5 marzo 1905 salutano i Francini Bruni e salparono alla volta di Trieste.
*Ellmann riporta come motivo del ritorno di Joyce a Trieste la scoperta di una rete di spionaggio a Pola, la quale avrebbe fatto decidere al Governo austriaco di scacciare tutti gli stranieri presenti nella città. Questo pare essere un malinteso nato fra Francini Bruni e lo stesso Ellmann, il quale lo intervistò per ricostruire gli anni passati insieme a James Joyce. Innanzitutto non risultano essere in quell’anno espulsioni per spionaggio nel territorio considerato, inoltre troppe sarebbero le incongruenze e le assurdità: gli stessi Francini Bruni sarebbero dovuti espatriare, essendo stranieri, e di certo Joyce non avrebbe potuto trasferirsi a Trieste, città cruciale per il regno austro-ungarico. Nonostante l’infondatezza della questione, la teoria spionistica ha avuto grande diffusione e si trova in diverse versioni biografiche che hanno attinto al lavoro di Ellmann.
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- Gente di Dublino - Clay
- Gente di Dublino - After the race
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